La Sindrome di Calimero è un’espressione metaforica che prende spunto dal noto personaggio di cartoni animanti Calimero. Questo personaggio, quasi sconosciuto alle nuove generazioni, è un piccolo e indifeso pulcino. La sua caratteristica più evidente è di essere nero, ovvero sfortunato e meno dotato. Calimero è la rappresentazione ideale della persona che si sente vittima delle trame avverse degli altri e del destino.
CARATTERISTICHE DELLA SINDROME DI CALIMERO
Questa sindrome viene ricondotta ad una forma patologica di vittimismo. La persona in questione lamenta di aver subito ingiustizie e accusa il mondo esterno per gli eventi negativi che sperimenta, con lo scopo di ottenere l’attenzione altrui. Tanto più questo atteggiamento diviene ricorrente, tanto più esita in uno stato generale di pessimismo, catastrofismo e di impotenza dei propri mezzi.

IL LEGAME TRA SINDROME DI CALIMERO E AUTOSTIMA
Queste caratteristiche rientrano appieno in un quadro di bassa autostima che genera grande sofferenza e spesso impedisce ai Calimero di realizzarsi nelle aree di vita principali. L’afflizione vittimistica ha un impatto determinante sulle scelte compiute da chi la patisce, sulla modalità di percepire emotivamente le relazioni con sé e con gli altri e sui copioni comportamentali messi in atto per gestirle. È come se le persone che accusano la sindrome di Calimero si trovassero bloccati in una posizione da cui faticano a schiodarsi, perdendo l’occasione di “fare i conti” con i propri limiti e le proprie risorse e per sviluppare nuove abilità grazie ad uno stile di vita fatto di responsabilità, impegno, disciplina e flessibilità.
Da un lato la deresponsabilizzazione dona sollievo e discolpa, dall’altro condanna alla schiavitù del soccombere, rende la libertà un miraggio, fa sfuggire di mano le redini della vita e punisce con relazioni malsane dominate dal carnefice di turno.
COME USCIRE DALLA SINDROME DI CALIMERO?
Guarire dalla sindrome di Calimero è possibile smettendo di dare la colpa agli altri, all’universo, alla sfortuna, ma evitando al contempo anche di incolpare sé stessi. Siamo il frutto della nostra storia passata, ma è sempre possibile “aggiustare il tiro” grazie all'acquisizione di un pensiero razionale supportato dalla guida di uno specialista. Dare una chance all’autostima di essere rafforzata è già esso stesso un segno di autostima. La concessione di una possibilità. Una mano tesa a sé stessi pronta a donare aiuto.
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