Per molte persone i periodi di vacanza sono un'occasione imperdibile per riposare, rompere la catena della routine e staccare la spina. Generalmente la frenesia settimanale, lo stress del lavoro, gli impegni e i ritmi folli si mettono in pausa per qualche giorno: si ricarica le batterie e si torna a lavoro con un'energia rinnovata e una mente più fresca. Ma non per tutti è così!

Alcune persone, invece di desiderare con gioia il momento delle vacanze, lo attendono con un'ansia crescente. Sembra assurdo, ma anziché fare il conto alla rovescia per le ferie, finiscono per farlo durante le ferie stesse, contando i giorni che mancano al ritorno al lavoro. Questo modo di fare riflette la difficoltà nel vivere pienamente i momenti di pausa, spesso legata al timore del vuoto o al disagio che può emergere quando non si è immersi nella routine quotidiana. Infatti, senza il ritmo imposto dal lavoro o dagli impegni, queste persone possono sentirsi vuote, inquiete, o sopraffatte da un senso di colpa per non essere produttive.

Questo malessere è spesso accompagnato da sintomi fisici come: mal di testa, fatica e stanchezza, disturbi gastrointestinali, dolori muscolari e articolari e sintomi simil- influenzali come brividi, naso che cola, mal di gola e febbricola. Per questo motivo questa condizione viene chiamata leisure sickness o malattia da tempo libero ed è spesso la risposta alla domanda: perché mi ammalo sempre in vacanza?
I sintomi fisici possono essere a loro volta determinati da fattori come:
- rilascio della tensione accumulata che avviene attraverso un calo improvviso di cortisolo (ormone dello stress)
- disregolazione del sistema nervoso autonomo quella parte del sistema nervoso periferico che controlla le funzioni degli organi interni come cuore, stomaco e intestino
- cambiamenti nei propri ritmi circadiani, quel meccanismo che tutti noi abbiamo sviluppato per sincronizzare il nostro comportamento e le funzioni fisiologiche
È importante riconoscere la leisure sickness e imparare a stare bene anche senza riempirsi di impegni. Quando ciò non avviene, il bisogno di una routine incessante per evitare il confronto con sé stessi potrebbe indicare un problema più profondo da affrontare.
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